- calco
- 1càl·cos.m. CO1a. impronta in negativo di un oggetto, ricavata facendovi aderire una materia duttile poi staccata, usata per riprodurne copie: calco di cera, di gesso; calco di una statua, di un rilievo | estens., l'operazione stessa di riproduzione1b. estens., la copia prodotta servendosi di tale impronta: mostra di calchi2. ricalco di un disegno3. TS tipogr. impronta di una matrice di stampa usata per farne una copia tramite procedimenti diversi | TS graf. in litografia, traccia riportata su una pietra o su una lastra, come guida per l'incisione4. TS ling. forma di influenza di una lingua su un'altra, consistente nell'introduzione o nell'ampliamento del significato di una parola o di una locuzione di una lingua, secondo un modello corrispondente di un'altra, e il risultato di tale processo (per es. nel lat. class. coscientia nacque dal calco del gr. suneídesis, in it. lotta di classe o datore di lavoro sono calco del ted. Klassenkampf e Arbeitgeber); riproduzione di una struttura sintattica in una lingua per imitazione di un'altra lingua (per es. nel lat. tardo la proposizione oggettiva introdotta da quod si affermò come calco di quella greca introdotta da hóti) | la forma linguistica che risulta da tale fenomeno\DATA: 1587 nell'accez. 2.ETIMO: der. di 3calcare.POLIREMATICHE:calco lessicale: loc.s.m. TS ling.calco semantico: loc.s.m. TS ling.calco sintattico: loc.s.m. TS ling.————————2càl·cos.m. TS numism.nell'antica Grecia, unità monetaria di bronzo equivalente a un ottavo di obolo\DATA: 1830.ETIMO: dal gr. khalkós.
Dizionario Italiano.